Nel corso degli ultimi anni, alla luce della sempre maggiore informazione per quanto riguarda l’alimentazione, il consumatore medio è diventato sempre più attento alle scelte che compie quotidianamente in fatto di cibo.
Parlando di un prodotto base della nostra alimentazione qual è la farina, è ormai risaputo che il consumo abituale di farina di grano tenero 00, la più diffusa nelle nostre cucine, dovrebbe essere drasticamente ridotto in quanto la totale mancanza di fibre rende gli amidi che contiene facilmente assimilabili, causando, nel lungo tempo, un aumento dei valori glicemici e di insulina, elementi determinanti nello sviluppo di patologie metaboliche quali obesità, diabete, malattie cardiovascolari e rischio di neoplasie.
E’ di conseguenza a una maggiore consapevolezza di pro e contro dei vari alimenti che si inserisce il crescente successo tra i consumatori delle farine integrali, che hanno il grande vantaggio di mantenere intatti i nutrienti presenti nel germe, fonte di Sali minerali, aminoacidi e vitamine, e nella crusca, la parte più esterna, contenente le fibre.
In commercio troviamo diversi tipi di farine integrali, da quella di grano a quella di mais (che non contiene glutine), da quella di riso a quella di farro, e ancora di kamut, d’avena, d’orzo e di segale. Ognuna di esse, che vanta le proprie caratteristiche specifiche, ha la grande qualità di possedere straordinarie proprietà nutritive, delineandosi come un elemento di estrema importanza all’interno di una dieta genuina e salutare.